Rapine nelle farmacie, un’escalation dopo l’omicidio di Blufi

Dopo l’assassinio della dottoressa Giuseppina Iacona da parte di un rapinatore, avvenuto a Blufi il 21 novembre 2013, a Palermo e provincia si è registrata un’escalation di rapine sempre più violente con le farmacie diventate il bancomat dei criminali. Fino a ieri due nella stessa giornata: a Trabia e nella zona di Tommaso Natale.

Le reiterate richieste di maggiore protezione avanzate alla Prefettura da Federfarma Palermo hanno ottenuto l’impegno personale del ministro dell’Interno e del prefetto, culminati lo scorso mese di giugno – durante una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica cui ha preso parte una delegazione di Federfarma Palermo – nella definizione di un Protocollo di collaborazione con la Prefettura che recepisce quello nazionale del 2010 tra ministero dell’Interno e Federfarma. In questo modo consente di dotare le farmacie di Palermo e provincia di sistemi di allarme e videosorveglianza direttamente collegati con le centrali operative delle forze dell’ordine, attivabili dai farmacisti e dal personale durante le rapine per consentire a polizia e carabinieri di vedere in tempo reale ciò che accade all’interno e di garantire tempestivi e mirati interventi di repressione dei crimini in corso e di tutela dell’incolumità di operatori e clienti delle farmacie. Tali sistemi avrebbero inoltre un notevole effetto deterrente, essendo prevista l’esposizione all’esterno di cartelli di segnalazione della loro presenza.

“Spiace osservare – lamenta il presidente di Federfarma Palermo, Roberto Tobia – che, nonostante la sensibilità e l’impegno del ministro Alfano, del prefetto Cannizzo e dei vertici delle forze dell’ordine, purtroppo da giugno il testo si trova al ministero dell’Interno, pare per apportarvi minimi ritocchi. Frattanto le farmacie continuano ad essere colpite da rapine con sempre più elevati livelli di violenza. Auspico – conclude Tobia – che la burocrazia del ministero, finita la pausa estiva, acceleri l’iter di valutazione del protocollo e ci consenta di sottoscriverlo al più presto. Nessuno può permettersi di mettere a rischio altre vite umane”.

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