Il 23 giugno in Consiglio Comunale a Cefalù la questione del Giudice di Pace

Questo punto, introdotto ad istanza dei consiglieri Iuppa e Riggio, vorrebbe puntare a riaprire l’Ufficio del Giudice di Pace di Cefalù, che era stato chiuso lo scorso anno ed accorpato a quello di Termini Imerese, stessa sorte che era toccata alla sezione distaccata del Tribunale. Ora il legislatore nazionale con legge del 27 febbraio 2015 ha consentito ai Comuni che lo volessero di poter presentare istanza, entro il 31 luglio prossimo, per ottenere il ripristino degli uffici del giudice di pace soppressi. A seguito di questa norma il Sindaco di Cefalù ha convocato i nove Comuni ricadenti nella circoscrizione giudiziaria di tale ufficio per discutere sulla possibilità di presentare istanza di riapertura, previa assunzione per ciascuno di essi degli oneri di spesa di mantenimento e di fornitura di personale da distaccare a funzioni di cancelliere giudiziario. Nessun problema si porrà quindi se tutti i Comuni coinvolti presteranno il loro consenso e così rivedrà la luce questo presidio di giustizia di prossimità per tutte le basse Madonie, probabilmente ospitato nei locali dell’ex Tribunale che appartengono al Comune di Cefalù e quindi sono a costo zero. Cosa succederà invece se qualcuno o addirittura tutti i convocati si rifiuteranno di compartecipare alle spese di mantenimento? Tale evento, per niente affatto peregrino considerate le ristrettezze economiche in cui si dibattono di questi tempi gli enti locali, indurrà comunque il Comune di Cefalù ad accollarsi tutte le spese pur di mantenere questo ufficio? A questi interrogativi darà una risposta il prossimo Consiglio Comunale, dove sussistono maggioranze variabili, per cui tutte le soluzioni sono aperte.
Altri punti fissati dal presidente del Consiglio, prof. Antonio Franco, oltre ad una serie di riconoscimenti di debiti fuori bilancio, sono: una modifica al regolamento della TARI; l’approvazione di un regolamento che consentirebbe alla Polizia Municipale di poter erogare dei servizi per conto di privati ed essere remunerati da questi; una lottizzazione in contrada Granato; il resoconto della gestione della Fondazione Mandralisca.

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