Riceviamo e pubblichiamo un commento di Daniele Tumminello circa la deroga sul punto nascite di Cefalù.
“Nel leggere certe notizie ci viene alla mente quella favola di Esopo in cui la cornacchia raccoglie le piume più belle abbandonate dagli altri uccelli nel bosco per adornarsene, fingendosi in tal modo bellissima.
La deroga sul punto nascite di Cefalù fino al 31 dicembre 2016 è un risultato di cui si era già avuta notizia qualche giorno fa e che si deve, in parte e occasionalmente, alla situazione disastrosa della viabilità, a seguito della interruzione della autostrada A19, e, per il resto e principalmente, alla tenacia e alla determinazione dei cittadini di Cefalù e del comprensorio madonita, che partecipi a vario titolo e in varie forme hanno condiviso, insieme ai Sindaci e agli amministratori locali, una lotta giustissima è sacrosanta, senza guardare a colori e appartenenze, ma esclusivamente volta difendere un diritto collettivo, qual è quello di nascere a Cefalù. Una lotta che noi abbiamo sempre sostenuto, senza timori reverenziali.
Avremmo potuto accettare che qualcuno si prendesse il merito di un risultato pieno, ossia di una esclusione, sin dalle prime fasi, dai punti nascita da sopprimere, contrastando il Ministro Lorenzin, compagna di partito, e le sue pressioni sul l’assessore Borsellino in seguito ai tristi fatti di Catania.
Quello conseguito è, purtroppo ancora, un risultato importantissimo ma ancora non definitivo, conseguito per un pelo. Anzi, per un “pilone”.”