In manette due topi d’appartamento: “Stavamo cercando un bagno”

carabinieri-arresto-360x220E’ accaduto nel week-end verso le ore 13.45, quando la pattuglia del Nucleo Radiomobile su segnalazione della Centrale Operativa  è intervenUta dopo la segnalazione di una serie di motivi furti in abitazioni private, a Palermo. Giunti sul posto, i militari dell’Arma hanno tempestivamente circondato l’intera area della villetta dove si stava compiendo il furto: subito notata la presenza di due giovani, uno con indosso un giubbotto di colore rosso e l’altro un giubbotto di colore nero, mentre tentavano di scavalcare la recinzione della villetta in questione, al fine di guadagnarsi la fuga sulla spiaggia vicina.

I due venivano immediatamente inseguiti a piedi e bloccati grazie all’intervento di altre pattuglie giunte nel frattempo sul posto, e sottoposti a perquisizione personale, ma con esito negativo. Dopo aver atteso l’arrivo di uno dei proprietari, durante il sopralluogo all’interno della villetta è stato accertato che le persone fermate poco prima avevano sfondato la porta d’ingresso e dopo essere entrati nei locali, avevano rovistato l’intera abitazione mettendola a soqquadro ed ancora divelto un’altra porta in alluminio posta sul lato mare. Per compiere quest’ultima operazione si erano serviti di una spranga di ferro che era posta dietro la porta come sicura.

I due presunti ladri, un 31 enne e un minore di appena 15 anni, palermitani, sono stati tratti in arresto con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso, giustificando la loro presenza in quell’abitazione, “eravamo in cerca di un bagno”. Ma per tutta sorpresa vi erano i Carabinieri del Nucleo Radiomobile ad interrompere l’azione delittuosa.

Dell’avvenuto arresto, la competente Autorità Giudiziaria, disponeva il rito per direttissima per il 31 enne presso il Tribunale di Palermo, conclusosi con la convalida. Nel corso dell’udienza sono stati richiesti i termini a difesa, pertanto rimesso in libertà. Mentre per l’altro giovane complice, il Tribunale per i Minorenni di Palermo, disponeva la misura della custodia cautelare presso il Centro di Prima Accoglienza “Malaspina” di Palermo.

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