Il caso del piccolo Loris: il bimbo non sarebbe mai stato portato a scuola

E’ l’attenta analisi delle telecamere da parte degli inquirenti che smentirebbe la versione di Veronica Panarello, madre del piccolo Andrea Loris Stival, il bimbo di 8 anni uccico a Santa Croce Camerina (RG).  Anche negli scorsi giorni era sorto qualche dubbio riguardo alla presenza del bambino sulla macchina della madre ripresa nei filmati, e ora gli inquirenti sono riusciti a dare una spiegazione.

Andrea Loris non è mai stato accompagnato a scuola: le telecamere riprendono lui con il fratellino e la mamma salire nell’auto fuori dalla casa di famiglia e dirigersi verso l’istituto, ma poco dopo la stessa auto è stata inquadrata mentre ritorna verso casa e Andrea Loris scendere e rientrare in casa. La madre poi riparte, forse per accompagnare il bimbo più piccolo alla ludoteca, e torna a casa poco dopo parcheggiando l’auto in garage.

Versione totalmente diversa da quella fornita da Veronica Panarello, che aveva raccontato agli inquirenti di aver lasciato il figlio fuori dal cancello della scuola elementare. Con l’emergere delle incongruenze crescono anche i dubbi delle forze dell’ordine, che oggi pomeriggio, in collaborazione con la Polizia Scientifica hanno compiuto un’attenta perquisizione in casa Stival, sequestrando anche l’automobile.

Unico indagato rimane però il cacciatore che ha ritrovato il corpo del bimbo nel canalone di cemento in cui era stato lanciato, che continua però a dichiararsi sereno e a sostenere di essere giunto sul luogo del ritrovamento solo guidato da un presentimento. Secondo le ultime indiscrezioni l’uomo sosterrebbe di avere un alibi per le ore in cui il piccolo sarebbe scomparso e poi ucciso.

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