
5 attività commerciali e 4 società edili tra Palermo, Cefalù, Capaci e Trappeto, sono state visitate dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro nel corso dell’ultima settimana nell’ambito dei servizi finalizzati al contrasto del fenomeno del lavoro nero. Sottoponendo a controllo le 9 aziende è stata riscontrata in 7 di queste la presenza di 15 lavoratori “in nero” su 27 controllati: sono scattate pertanto le sospensioni amministrative delle attività poiché occupavano lavoratori senza tutele previdenziali e assistenziali oltre la soglia del 20% negli esercizi commerciali e nei cantieri edili. Anche in questo caso i datori di lavoro hanno regolarizzato le posizioni delle maestranze, ottenendo quindi la revoca dei provvedimenti impeditivi all’esercizio delle attività previo il pagamento della sanzione di 1950 euro.
I titolari delle 4 aziende edili controllate sono stati denunciati per non avere formato e informato i lavoratori sui rischi del cantiere, non avere utilizzato scale a norma coi previsti ancoraggi, e non avere sottoposto a visita medica i lavoratori.
Quanto emerge dai controlli è uno spaccato di mondo del lavoro che spesso cerca di sfuggire ad ogni regola contributiva e giuslavoristica. Il “nero” è praticato un po’ per necessità, un po’ per cultura dell’illegalità e il timore di perdere quella poca offerta di lavoro da parte dei lavoratori favorisce taluni imprenditori irrispettosi della civile convivenza. Inoltre questo atteggiamento di silenzio e rassegnazione aiuta, specie in certe aree connotate da rilevante presenza malavitosa, il compattarsi di una cortina spesso impenetrabile che non agevola invece l’azione degli Ispettori del Lavoro.
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