La Sicilia tra mozioni e liti. Totò Cordaro: “La gente ha bisogno di chiarezza”

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Le ragioni della politica e quelle dei siciliani si trovano le une di fronte alle altre, in una terra in ginocchio, ostaggio di contrapposizioni a volte difficili da spiegare. Il capogruppo del Cantiere popolare all’Ars Totò Cordaro, fa il punto della situazione politica siciliana nella settimana in cui sono saltati gli importanti momenti messi in calendario nel parlamento regionale, dall’elezione del vice presidente, alla mozione di censura nei confronti dell’assessore regionale Nelli Scilabra.

Nei fatti di questi giorni, cosa c’è di vero e cosa di dietrologia? Lo stesso presidente Ardizzone, mi pare, ha fatto chiarezza.

“Per quanto mi riguarda la soluzione è molto chiara. La mozione di censura si poteva e si doveva votare. Il governo si è nascosto dietro un voto di maggioranza nella conferenza dei capogruppo che ha dato un’altra settimana di ossigeno”.

Santi Formica ha condiviso in ogni caso questa impostazione.

“Io sono convinto della sua buona fede, ma se qualcuno ha dei dubbi, basta invertire l’ordine dei lavori per la prossima settimana, si voti prima la mozione di censura e poi votiamo la vice presidenza”.

A proposito di coerenza logica, Cracolici ha fatto notare come non abbia molto senso sfiduciare un presidente della Regione e procedere alla elezione del vice presidente se si pensa alla fine della legislatura.

“Io ho sempre sostenuto questo prima di Cracolici. La gente ha bisogno di chiarezza. La nostra gente ci chiede di mandare a casa Crocetta. Abbiamo predisposto una mozione di sfiducia che verrà presentata il 21 ottobre. È evidente e suonerebbe contraddittorio che fino a quando non si vota la mozione di sfiducia a Crocetta, il centrodestra rivendichi la vicepresidenza dell’Ars. Se poi il Pd, a cominciare da Cracolici, che continua a pontificare, ma lo voglio vedere alla prova dei fatti, votasse contro la sfiducia, in un parlamento che per meri giochi di potere resterebbe al suo posto, sarebbe sacrosanto che il centro destra rivendicasse la sua vice presidenza”.

Province, siamo partiti per primi e rischiamo di arrivare per ultimi. Siamo indietro rispetto ad un metodo, ad una pianificazione o a tutte due le cose?

“La pianificazione di Crocetta non esiste e quindi ne soffre il metodo. Quando lui dice qualche giorno fa che la riforma deve essere portata avanti dall’assessore Valenti, dell’Udc, come il presidente Ardizzone, ammette una rottura all’interno dell’esecutivo, non della maggioranza, Crocetta si rende ridicolo, o manda a casa la Valenti, o fa finta di niente. Noi abbiamo una sola strada, recepire la legge Delrio che mette in sicurezza competenze e funzioni. Noi abbiamo una battaglia di un sol giorno, l’elezione diretta dei liberi consorzi. Una cosa semplice da decidere”.

Uno sguardo alla politica nazionale, il centrodestra si sta organizzando ed il dialogo e il confronto nel partito di Berlusconi non nasconde un certo travaglio. Come si colloca Cantiere popolare?

“In Sicilia abbiamo la necessità di rimettere insieme i cocci. Non ha vinto Crocetta ha perso il centrodestra. A livello nazionale c’è molta confusione. Se la Pascale dice se torna Alfano me ne vado io ci sta, se Gasparri dice un giorno sì e l’altro pure cose contro Berlusconi ci sta, se Fitto chiede più democrazia dentro Forza Italia non ci sta. Fitto gioca una partita a beneficio di tutti. La gente non vede un vero centrodestra. Vuole messaggi chiari e fare un impietoso esame di coscienza”.

Nei prossimi giorni sbarca Beppe Grillo con lo Sfiducia-day del Movimento 5 Stelle, questo eterno balletto della politica strutturata certamente fa crescere “l’altra politica”, ma soprattutto il M5S è pronto ad essere alternativo in questa terra?

“Grillo ha perso la sua chance quando è stato chiamato a governare con Bersani. Sono inadeguati. Non basta dire che va tutto male quando ci si sottrae alle responsabilità. I miei colleghi all’Ars sono tutte ottime persone, motivate e volenterose. Temo non siano pronti ed adeguati a gestire le emergenze di questa Sicilia”.

Nei giorni scorsi Crocetta ed Orlando si sono beccati, sullo sfondo il riferimento a Salvatore Cuffaro, nel bene e nel male se ne parla ancora.

“Se non vi fosse un parafulmine come Crocetta si vedrebbe quanto Orlando e la sua azione sia inefficace. Dentro la struttura del governatore siciliano ci sono moltissimi esponenti di quel mondo. Crocetta quando parla di Cuffaro dimostrare di essere un nano della politica. Auguro a Cuffaro di trovare una riabilitazione non di fronte ad un nano come Crocetta, ma rispetto a dati oggettivi che spero la storia riuscirà a dimostrare”.

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