Palermo. Arrestato tunisino per maltrattamenti, lesioni personali, danneggiamento e violenza privata

Nella tarda serata di giovedì scorso, i Carabinieri della Stazione di Palermo Piazza Marina hanno tratto in arresto con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni gravi, danneggiamento e violenza privata, Z. b.a. nato in Tunisia, classe 1984, operaio residente a Palermo.

I Carabinieri sono intervenuti in via Maqueda, dove alcuni condomini accortisi della presenza di tracce di sangue per le scale avevano chiamato il 112.

I militari giunti immediatamente sul posto, sono entrati nell’appartamento messo a soqquadro e con chiazze di sangue sparse per casa che arrivavano fino al pianerottolo, dove la vittima una 30enne palermitana, raccolta su se stessa tentava di nascondere i segni visibili di una violenta aggressione (il volto tumefatto e due grosse ecchimosi di colore violaceo nella parte occipitale).

Raccolte le prime testimonianze dei vicini, e grazie alle dichiarazioni della donna veniva ricostruito l’accaduto. Z. b.a. descritto come una persona manesca e pericolosa, al termine di una lite violenta aveva aggredito la convivente con calci e pugni picchiandola su tutto il corpo, non contento aveva utilizzato il piede di un tavolo in legno come oggetto contundente. Inoltre la vittima, riferiva che in precedenza era stata aggredita più volte dall’uomo, ma che non aveva mai avuto il coraggio di sporgere denuncia per timore di gravi ripercussioni.

La donna trasportata dal 118 presso il policlinico di Palermo veniva riscontrata affetta da: “trauma cranico minore facciale con frattura pluriframmentaria scomposta del pavimento dell’orbita sinistra emoseno mascellare omolaterale” e dimessa con una prognosi di 30 gg. s.c.

I Carabinieri recatisi presso l’abitazione del Z. b.a. lo accompagnavano in caserma dove su disposizione dell’Autorità Giudiziaria veniva tratto in arresto con l’accusa di:

maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, danneggiamento e violenza privata.

Sottoposto al rito del giudizio per direttissima presso il Tribunale di Palermo, a seguito di convalida è stato sottoposto al divieto di avvicinamento alla vittima ed ai familiari.

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