Cefalù, il piano sanitario conferma la chiusura del punto nascite

Il nuovo piano sanitario regionale, presentato alla commissione apposita dell’Ars, non lascia scanso ad equivoci: il punto nascite di Cefalù è destinato a soccombere. Un duro risultato per la cittadina normanna e per le ospedale-cefaluMadonie. Anche l’ospedale di Petralia Sottana, Madonna dell’Alto, sarà accorpato al Cimino di Termini Imerese, che di fatto si configura ad essere l’unico punto nascite del territorio.
Una decisione, quella dei tagli e degli accorpamenti previsti dal piano sanitario, che vanifica gli sforzi fatti fino ad ora per impedire la chiusura del centro nascite dell’ospedale Giglio. Sit-in, petizioni, iniziative varie si sono susseguite nel corso dei mesi – quando già era nell’aria la chiusura del punto nascite – ma sembrano non aver aiutato ad ottenere i risultati sperati. La fredda logica dei numeri ha avuto la meglio: mentre il decreto Balduzzi fissa il tetto di 500 parti all’anno per il mantenimento dei punti nascita, il nosocomio cefaludese si trova un po’ al di sotto con circa 440-470 parti l’anno.

La notizia è stata accolta con molta amarezza da parte della cittadinanza cefaludese. Il mondo politico locale, nella sua totalità, non ha ancora espresso il proprio pensiero, ad eccezione del segretario cittadino del Partito democratico Daniele Tumminello, il quale sembra far valere con forza più la forza della speranza che l’amarezza dei risultati: “il centro nascite di Cefalù é aperto e operativo! Questo recita un cartello esposto in più punti dell’ospedale Giglio, questa è la realtà per chi ogni giorno lavora con passione ed impegno nel reparto del quarto piano del nosocomio cefaludese, garantendo alti livelli di professionalità e assistenza sanitaria” ha dichiarato Tumminello.

“Proprio in questi giorni – continua la nota del consigliere comunale – nei quali ho avuto la gioia di veder nascere nel nostro ospedale mia figlia, sono testimone diretto di quanto sia importante e fondamentale per il territorio Cefalù-Madonie-Nebrodi la presenza di questo punto nascite. Un’importanza che non può essere mortificata da una statistica, da una percentuale, da qualsivoglia tetto numerico. Senza dimenticare, inoltre, il fatto che Giuseppe Giglio, a cui l’ospedale deve il suo nome, era un affermato medico ginecologo. Come rappresentante del Partito Democratico di Cefalù sosterrò in tutte le sedi le ragioni della permanenza del nostro centro nascite, nella convinzione che questa battaglia va ben oltre i confini di Cefalù. Mi auguro –conclude il segretario -, inoltre, che anche l’informazione faccia la sua parte promuovendo una campagna che sostenga positivamente l’operatività del reparto, invitando le future mamme a partorire a Cefalù, nella certezza che qui vi troveranno le migliori condizioni ambientali e professionali per poter portare a termine il percorso della gravidanza”.

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