Honda NM4 Vultus, una moto che guarda al futuro

Una moto rivoluzionaria, ispirata dal desiderio di creare un’identità unica, fuori dagli schemi delle moto  tradizionali, per un’esperienza di guida senza precedenti. Sviluppata da un team di giovani progettisti, rimasti fedeli all’idea originale in ogni fase del progetto, la nuova Honda NM4 Vultus porta su strada uno stile radicale, sotto tutti i punti di vista, dal design alla posizione di guida, dall’equipaggiamento all’ipertecnologica meccanica, per soddisfare i desideri di una nuova generazione di centauri.

nuova-honda-nm4-vultus-2014_nm4_vultusEsteticamente la scintilla creativa è stata accesa dalle futuristiche moto dei film giapponesi anime e manga*. Un altro fattore determinante nella genesi di questa nuova moto Honda è stato il desiderio di creare un modello in grado di superare i confini tradizionali delle due ruote e di rivolgersi a un pubblico più ampio.

La nuova Honda NM4 Vultus rappresenta una moto all’avanguardia, non solo per il design fuori dagli schemi, ma anche per la ricercatezza dei dettagli, che contribuiscono a creare un’esperienza di guida unica.

Il compatto motore bicilindrico parallelo monoalbero a 8 valvole, raffreddato a liquido, da 745 cc della NM4 Vultus offre una coppia notevole e ottima potenza a tutti i regimi, con consumi ridottissimi ed emissioni limitate. La potenza massima di 55 CV (40,3 kW) viene raggiunta a 6.250 giri/min, mentre la coppia massima è di ben 68 Nm ad appena 4.750 giri/min. Il sistema di alimentazione ad iniezione elettronica PGM-FI sfrutta un singolo corpo farfallato da 36 mm che agisce su condotti di aspirazione sdoppiati ricavati nella testata, una delle tante geniali soluzioni che hanno reso possibile il fenomenale consumo di 28,4 km/l nel ciclo medio WMTC. E con gli 11,6 litri di capacità del serbatoio l’autonomia è superiore a 300 km. Il catalizzatore ad alta efficienza è situato subito a valle dei condotti di scarico, in modo da raggiungere la temperatura di esercizio rapidamente dopo le partenze a freddo, in modo da rientrare con ampio margine nei limiti della normativa Euro3.

POTREBBE INTERESSARTI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *