Cefalù, l’Amministrazione si schiera con i lavoratori precari del Comune

Questa mattina, presso il Comune di Cefalù, si è svolta un assemblea del personale precario in servizio presso l’Ente.municipio

Nell’ambito dell’incontro sono state affrontate le problematiche legate alla gravissima situazione che si verrebbe a creare nel caso in cui non dovesse essere garantita la proroga dei contratti per il 2014 e una procedura di stabilizzazione che tenga conto dell’esperienza maturata, da oltre un decennio, dal personale in servizio e delle risorse pubbliche che sono state investite nella loro formazione.

Per il Primo cittadino “la mancata proroga del personale che attualmente lavora con contratto a tempo determinato provocherebbe la paralisi, con l’impossibilità, da parte dell’Ente di  garantire servizi essenziali. La situazione in cui ci troviamo – prosegue il Sindaco – è paradossale: su 137 posti a tempo indeterminato, attualmente previsti in pianta organica, abbiamo soltanto 87 lavoratori, alcuni dei quali, oltretutto, a tempo parziale. I lavoratori a tempo determinato e parziale sono 80, corrispondenti a 49 unità lavorative a tempo pieno (cioè con un monte orario di 36 ore settimanali).  Per comprendere la gravità della situazione in cui si troverebbe l’Ente, nel caso in cui non dovessero essere prorogati i loro contratti, bastano soltanto alcuni esempi: Il Settore Tributi e tasse è composto da 12 unità di cui 11 con contratto di lavoro a tempo determinato. La Polizia municipale è divisa in due settori: il primo, che si occupa del controllo del territorio e della circolazione stradale, è formato da 13 unità a tempo determinato  e da 7 a tempo indeterminato, 3 delle quali hanno il riconoscimento di limitazioni nell’espletamento del servizio; il secondo, che si occupa delle sanzioni e del contenzioso, è composto da 4 lavoratori a tempo determinato e 3 a tempo indeterminato. Soltanto da questi dati appare la gravità di una situazione che potrebbe portare l’Ente a non potere garantire più i servizi essenziali a partire dal 1 gennaio”.

Per Rosario Lapunzina, inoltre, vi è un ulteriore paradosso: “il personale a tempo indeterminato attualmente in servizio è inferiore alla dotazione organica minima prevista dalla legge, pari a 114 unità, nel  caso in cui il comune dovesse andare in dissesto. Tuttavia la vigente normativa nazionale consente esclusivamente  la stabilizzazione del personale precario per il 20% delle risorse disponibili delle economie relative ai pensionamenti nel triennio 2013/2015, ponendoci, di fatto, nella impossibilità di stabilizzare il personale necessario”.

Per questi motivi il Sindaco di Cefalù annuncia che si farà promotore, di concerto con gli altri Sindaci,  di iniziative di mobilitazione dei Comuni siciliani che, dal primo gennaio 2014, rischiano di non poter garantire più i servizi essenziali.

“Non è giusto – Conclude Rosario Lapunzina – che il peso della drammatica situazione che si verrebbe a creare si riversi sulle spalle dei cittadini, che hanno il diritto di vedersi garantire i servizi pubblici,  e dei lavoratori precari che da tanti anni svolgono un compito insostituibile e che hanno maturato, nel tempo, una notevole esperienza sul campo. Sarebbe assurdo se lo Stato e la Regione, dopo aver investito denaro pubblico per la formazione professionale di queste persone, dovesse abbandonarle. Chiederemo con forza al Presidente Crocetta di farsi garante di un provvedimento urgente che garantisca la proroga dei contratti in essere anche per il 2014 e di un percorso di stabilizzazione serio che consenta ai Comuni di Garantire l’assolvimento dei propri compiti istituzionali”.

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