Il mistero dei violini trafugati al Conservatorio Bellini

Sembra un vero e proprio giallo, con tanto di mistero, indagini internazionali, colpi di scena ed enigmatici personaggi, in un’ambientazione suggestiva, quale quella del Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo, e il leitmotiv di un furto di preziosi strumenti musicali protrattosi per anni. Potrebbe essere la trama per un nuovo romanzo di Dan Brown o il plot di un giallo di Agata Christie e richiama alla memoria il trafugamento delle opere d’arte durante la Seconda Guerra Mondiale.

Invece è accaduto veramente. Sembra essere sparito nel nulla il tesoro del Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo composto da strumenti unici ed inestimabili, quali violini, contrabbassi, viole, che risalgono al 1600 e 1700. A denunciare la scomparsa dei ventisei antichi strumenti è stato il nuovo direttore del Conservatorio, Daniele Ficola, che già lo scorso ottobre aveva presentato ai Carabinieri una completa e dettagliata denuncia. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Vania Contrafatto, hanno condotto a un grande mistero che avvolge la vicenda. Il furto sarebbe infatti avvenuto in momenti diversi e a partire dal 2000. Come è possibile che nessuno si sia accorto di quanto stava accadendo? E che fine hanno fatto i preziosi strumenti? Sono questi i quesiti che stanno cercando di risolvere gli inquirenti. Già nel 2003 era stata segnalata la scomparsa di due registri di inventario, ovvero l’elenco degli strumenti in possesso del Conservatorio. Tra i violini trafugati, non c’è più traccia di un Buccini del XVIII secolo, di un Chappuj parigino del 1759 e di uno Jacobus Steiner del 1659. Sono rimaste solo le bacheche vuote.

Le indagini, proprio come nei migliori film gialli, sono sbarcate oltreoceano, negli Stati Uniti, e in tutta Europa. E non sono mancati i colpi di scena. Uno dei violini trafugati sarebbe stato venduto all’inizio del 2000 a un’asta londinese di Christie’s, per 300 mila euro. Un altro strumento è invece stato rintracciato in una collezione privata americana.

Ma il mistero si infittisce e uno dei liutai più famosi d’Europa è stato ascoltato come testimone. Al momento, la pista interna al Conservatorio sembrerebbe l’unica plausibile.

Un caso ancora tutto da scoprire.

 

 

Valentina Nicastro

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