Intercettazioni choc di Miccoli. Reazioni di sdegno unanime

“Vediamoci davanti all’albero di quel fango di Falcone”. Sarebbero state queste le parole pronunciate dall’ex calciatore rosanero Fabrizio Miccoli durante una conversazione telefonica, intercettata dalla Procura di Palermo, con Mauro Lauricella, figlio del boss mafioso Antonio Lauricella. Frasi sconcertanti che hanno generato un’onda di disgusto e sdegno unanime. “Non ho aggettivi per qualificare Miccoli” – ha dichiarato Maria Falcone, sorella del Giudice assassinato dalla mafia – “anzi ritengo che non valga nemmeno la pena di spendere una parola”.

Amato dai tifosi, venerato come un esempio da imitare e in cui identificarsi, l’ex capitano del Palermo ha ricevuto dalla Procura un avviso di garanzia con l’accusa di estorsione. Secondo quanto affermato dalla Procura, Miccoli avrebbe infatti commissionato all’amico Mauro Lauricella il recupero di alcune somme di denaro. Non solo, avrebbe anche convinto il gestore di un centro Tim a fornirgli delle schede telefoniche intestate ai suoi clienti, una delle quali finì nelle mani del figlio del boss.

Tre le sue frequentazioni mafiose ci sarebbe anche Francesco Guttadauro, nipote del latitante Matteo Messina Denaro.

Basta un click sul web per trovare le testimonianze dei rapporti “pericolosi” di Miccoli.

Lascia senza parole la reazione di alcuni tifosi, al corrente da tempo delle indagini in cui era invischiato il calciatore, che hanno continuato ad idolatrarlo dichiarando la loro vicinanza all’ex capitano con striscioni e gigantografie. Questo atteggiamento “ha una mentalità mafiosa” – ha affermato il Ministro della Giustizia Alfano – “se così non è, allora prenda le distanze, pubblicamente, sia da Miccoli sia dalla società, ancora ‘misteriosamente’ silente su queste vicende, che non sono una novità di oggi”.

Anche il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando si è espresso su questa incresciosa vicenda affermando che “una persona come Miccoli non è degna di rappresentare Palermo e il Palermo. Chi utilizza certe espressioni dovrebbe chiedersi, come io chiedo, se sia mai stato degno di rappresentare la città”.

Le affermazioni choc non trovano spiegazioni se non nell’ignoranza che lascia indignati e crucciati.

“Do una sola spiegazione alle dichiarazioni vaneggianti di Fabrizio Miccoli su Falcone, evidentemente ha il cervello nei piedi e non nella testa”, ha concluso il presidente di Azione Civile, Antonio Ingroia.

Tante le richieste di radiare il calciatore, non più degno di rappresentare la città ed i palermitani.

Giustamente aspra è stata la risposta di Mauro La Mantia del comitato promotore della Fiaccolata del 19 luglio in memoria di Paolo Borsellino. “Commentare le frasi infamanti di Miccoli, condite da un’ignoranza imbarazzante, è forse far pubblicità ad un giocatore di calcio che non merita di vestire non solo la maglia del Palermo, ma di qualsiasi altra squadra italiana. La migliore risposta a Miccoli saranno le migliaia di fiaccole che anche quest’anno illumineranno Palermo la sera del 19 luglio nell’anniversario della strage di Via D’Amelio. Con la tradizionale fiaccolata in memoria di Paolo Borsellino ricorderemo idealmente tutti i caduti nella lotta alla mafia – magistrati, poliziotti, carabinieri, giornalisti e semplici cittadini – dimostrando che Palermo non vuole disperdere quel patrimonio umano e valoriale che Miccoli considera fango”.

Episodi come questi dovrebbero portare ad una riflessione su quanto troppo facilmente si tenda ad idolatrare uomini, siano essi calciatori o personaggi dello spettacolo o ancora politici, che spesso celano un assoluto vuoto morale.

 

 

Valentina Nicastro

POTREBBE INTERESSARTI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *