La Convenzione di Istanbul è legge

E’ arrivato il segnale tanto atteso da parte del Senato che ieri ha finalmente approvato la ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne. Dopo l’approvazione della Camera, lo scorso 28 maggio, adesso anche il Senato ha votato all’unanimità una legge atta a proteggere le donne da ogni forma di violenza. Uno strumento internazionale che crea un quadro giuridico completo per “prevenire e contrastare la violenza intrafamiliare e altre specifiche forme di violenza contro le donne, di proteggere e fornire sostegno alle vittime di questa violenza nonché di perseguire gli autori”, come recita il trattato.

Un’importante legge che mira ad eliminare inoltre ogni forma di discriminazione, per giungere a una totale uguaglianza tra donne e uomini, e riconosce, aspetto senza dubbio innovativo, la violenza sulle donne come una violazione dei diritti umani.

Fra gli obiettivi della normativa, quello di creare delle strategie condivise per contrastare la violenza sulle donne nonché la protezione di chi è vittima di abusi, con la conseguente perseguibilità penale degli aggressori.

Perché il trattato diventi operativo e non resti solo una carta per gli Stati firmatari, sono necessarie le ratifiche di almeno altri cinque Stati, infatti ne servono dieci di cui almeno otto membri del Consiglio d’Europa. Non solo, per renderla attuabile bisognerà varare una legge che stanzi la copertura finanziaria  necessaria per realizzare gli interventi di sostegno.

Prima della votazione al Senato, l’aula ha osservato un minuto di silenzio per ricordare tutte le donne e tutte le bambine che hanno subito violenza fisica o psicologica.

“E’ motivo di grande soddisfazione” – ha dichiarato il ministro degli esteri Emma Bonino – “che la prima ratifica approvata dalle camere nella nuova legislatura sia quella della convenzione di Istanbul. Adesso è prioritario proseguire nell’azione di sensibilizzazione verso i nostri partner affinché ratifichino al più presto la convenzione e ne permettano la rapida entrata in vigore”.

 

Valentina Nicastro

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