Villa comunale a fruibilità limitata

Rosario Lapunzina, Sindaco di Cefalù, con l’ordinanza n.35 del 13 aprile, ha imposto una serie di divieti all’interno della Villa Comunale.

Rosario Lapunzina
Rosario Lapunzina

L’esigenza dell’Amministrazione, a detta della stessa, è di salvaguardare il decoro della struttura, garantirne la piena fruibilità ed evitare “inconvenienti di natura igienico sanitari”.

Per tale ragione, l’ordinanza vieta i seguenti comportamenti:
-Imbrattare, danneggiare e deturpare ogni arredo o bene di cui è dotata;
-Circolare con biciclette o mountain bike;
-Giocare a pallone o dedicarsi ad attività sportive che possano recare fastidio e molestia;
-Introdurre cani anche se accompagnati e tenuti al guinzaglio.
Oltre all’ovvio divieto di imbrattare, danneggiare e deturpare i beni all’interno, si è voluto impedire la circolazione di biciclette, di giocare a pallone o di dedicarsi ad altre attività sportive non meglio definite, poiché esse potrebbero pregiudicare in particolare la serenità dei bambini, arrecando a questi ultimi fastidio o molestia.
Non si capisce inoltre, dalle ragioni addotte dall’Amministrazione, perché i migliori amici dell’uomo, ed i loro possessori, vengano discriminati dall’attuale ordinanza. Scelta quest’ultima particolarmente odiosa ed obsoleta in quanto, sarebbe bastato dotare l’area di appositi cestini atti alla raccolta delle deiezioni canine, e prevedere delle sanzioni per chi i trasgressori, piuttosto che un divieto tout-court. Infine un cane regolarmente vaccinato e dotato di microchip, specie se condotto a guinzaglio non può essere oggettivamente catalogato quale agente di rischio per l’incolumità igienico- sanitaria dei cittadini.

A breve pare verrà inserita una segnaletica che indicherà questi comportamenti adesso vietati.
La polizia Municipale e gli agenti della Forza Pubblica saranno incaricati di far eseguire e rispettare l’ordinanza.
Le violazioni verranno punite con delle sanzioni amministrative pecuniarie, ovvero delle multe, che andranno dai 25,00 fino ai 150,00 euro.
Risulta ancora una volta evidente come, di fronte al degrado e alla fatiscenza dei beni comunali, le amministrazioni, compresa l’attuale, hanno preferito e preferiscono creare ogni possibile strumento per togliere denaro ai cittadini. Si spera che il ricavato delle sanzioni pecuniarie venga almeno utilizzato come una sorta di “tassa di scopo” destinando i proventi al recupero ed alla manutenzione dell’area.
La valorizzazione della Villa comunale non passa attraverso una limitazione dei comportamenti che appaiono, a tutti gli effetti, innocentemente ludici, bensì attraverso un’amministrazione che sappia far apprezzare ai cittadini i concetti di “bene pubblico” e di “civile convivenza” e trovare soluzioni che non passino sempre attraverso il portafoglio del cittadino.

La foto di copertina, ad opera di G.D’Anna, è tratta dal blog locale L’Altra Cefalù.

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