Il Comitato contro la chiusura del Tribunale porta la protesta a Roma

Ieri, 12 aprile, presso l’Aula Consiliare, si è tenuta una riunione del Comitato contro la chiusura della sezione distaccata di Cefalù del Tribunale di Termini Imerese.tribunale_3
Presenti, oltre ad un pubblico interessato, diverse personalità di rilievo del territorio e professionisti competenti.

Oltre alla partecipazione del Sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, erano presenti la neo-deputata Magda Culotta, il Presidente dell’Ente Parco Angelo Pizzuto, alcuni Sindaci locali, giunte e consiglieri comunali madoniti ed il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Termini Imerese, l’avvocato Carmelo Pace.
La chiusura della sezione cefaludese del Tribunale minaccia da tempo la città sotto le insegne della “spending review”, razionalizzazione dei costi che forse non tiene conto delle particolari esigenze delle realtà locali. L’eccessiva centralizzazione delle decisioni economiche ha portato spesso, nei decenni, a proporre sistemi gestionali identici per realtà ben diverse tra di loro, causando danni ai cittadini.

Durante il dibattito svoltosi ieri, si è discusso a proposito della raccolta firme, portata avanti ormai da diversi giorni, a sostegno del disegno di legge che proroga di 5 anni i termini per la chiusura delle sezioni distaccate. Ciò permetterebbe di realizzare un piano di razionalizzazione ad hoc che potrebbe far rientrare la sezione all’interno dei requisiti per restare operativa.

La soppressione della sede distaccata di Cefalù, insieme alle altre del territorio locale, mantenendo solo la sede centrale di Termini Imerese, sarebbe il presupposto per concentrare 62 comuni e circa 360.000 abitanti su Termini Imerese. Ciò, a detta dei più, comporterebbe una giustizia ancora più lenta e meno efficiente. Una giustizia chiara e veloce è al contrario uno dei presupposti fondamentali per lo sviluppo imprenditoriale e turistico del nostro territorio.

Il Coordinamento ha deciso di proseguire nella battaglia a difesa della Sezione staccata di Cefalù, attraverso le seguenti iniziative:

–          La proroga della raccolta di firme fino al 30/04/2013;

–          L’organizzazione di una manifestazione da tenersi a Roma nel prossimo mese di Maggio;

–          La proposizione di un ricorso al TAR, avverso i provvedimenti con i quali, di fatto, si anticipa la chiusura delle sedi distaccate;

–          L’ipotesi del mantenimento dell’ Ufficio del Giudice di Pace di Cefalù presso locali di proprietà comunale. 

 

13/04/13

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