
Nella giornata di lunedì 26 novembre, la quasi totalità dei ristoratori cefaludesi si è riunita per fronteggiare nuovamente insieme, dopo quasi venticinque anni, la grave situazione di crisi in cui versano le loro imprese, a causa della forte imposizione fiscale, accentuata dal difficile quadro economico del Paese.
I ristoratori vogliono sensibilizzare non solo l’amministrazione locale ma anche quella centrale, per riportare alla loro attenzione che “esistono” anche le piccole e medie imprese, su cui l’economia italiana si è sempre fondata.
D’altronde l’economica cefaludese, in passato fondata sull’agricoltura e sulla pesca, trova, ormai dal dopoguerra, il proprio motore trainante, dapprima, nell’edilizia – oggi bloccata – e, in maniera dominante, nel turismo.
La riunione si è conclusa con l’accordo, all’unanimità, di abbracciare la causa degli albergatori, che dalla scorsa settimana hanno intrapreso la serrata, con la chiusura volontaria e tempestiva delle loro attività.
I ristoratori si sono salutati dandosi appuntamento a Mercoledì 28 ed allargando l’invito alle altre associazioni di categoria.
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