La sera di mercoledi 18 giugno, in una sala delle capriate gremita come non mai, Giuseppe Forte ha consacrato i suoi 50 di attività artistica inaugurando una mostra antologica dei suoi migliori dipinti, che resteranno esposti presso l’ottagono di S.Caterina (Municipio di Cefalù) dal 18 al 30 giugno prossimo.
Il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina ha fatto gli onori di casa, rendendo omaggio alla carriera artistica di Giuseppe Forte, pittore capace di rendere l’essenza più vera della città e l’animo dei suoi abitanti. Ha inoltre rimarcato l’umanità dell’artista, la sua bonarietà, le sue grandi capacità pittoriche che hanno dato tanto lustro alla sua città, facendola conoscere in ogni dove, infine gli ha augurato una luminosa prosecuzione della sua carriera artistica. Come già avvenuto in altri eventi ha presentato la serata Angela Macaluso, consulente al turismo del Comune di Cefalù.
Sono stati proiettati ai presenti anche due documentari: il primo è stata la recensione scritta in vita dalla compianta Angela Di Francesca, letta da Rosalba Gallà che ha molto commosso Giuseppe Forte realizzato con arrangiamento musicale del maestro Giuseppe Testa (nella foto a destra) ; il secondo è stata una intervista al pittore filmata dal poliedrico Antonio Barracato. L’assessore alla cultura Antoniella Marinaro ha reso omaggio all’artista, affermando come l’Amministrazione abbia fortemente voluto questa mostra. Dicevamo di Barracato che, oltre al documentario, ha avuto anche il sentito piacere di dedicare alcuni versi poetici dialettali al pittore Pippo Forte dal titolo “50 anni” Qui a sinistra il dipinto che Forte realizzo e dedicò ad Angela Di Francesca Il presidente del Consiglio Comunale Toni Franco, nella sua veste di docente al Liceo Classico Mandralisca, ha poi tracciato il percorso della vita e delle opere di Forte, che ebbe come maestro il prof. Michele Cutaia, presente in prima fila. I valori dell’umanesimo lo hanno sempre contraddistinto fin dal 1964, anno in cui a soli 17 anni allestì la sua prima mostra e prese il suo primo premio. Nel ’67 un volume storico riprende le immagini di Forte. Insieme a tanti altri giovani creativi ha dato vita al Centro d’arte “Il Vaglio” e poi dato luogo a Cefalù nel ’70 ad una collettiva con artisti di grande fama da Scaffidi a Morici, da Favuzza a Quadrio, da Meschis a Zingales. Conclude augurandogli di intraprendere nuovi sentieri dell’arte. La professoressa Rosalba Gallà, del Liceo artistico Bianca Amato, ha poi illustrato le principali opere esposte con l’utilizzo di diapositive Questa tela a destra rappresenta due bambini che sfogliano dei libri, nei quali appare la scritta “Cefalù c’era una volta” quindi una città al di fuori del tempo entrata nel mito. Poi vediamo i diversi scorci di Cefalù, attraverso gli occhi della meraviglia di Pippo Forte, su di essi ha scritto: “frammenti spaziali che diventano esistenziali, perle di tempo che diventano eterne” Il cielo nelle tele di Forte ha sperimentato tutte le sfumature del blu, del rosa e dell’arancio, un cielo con cui egli gioca con le nuvole che costituiscono geometrie celesti eteri intrecci. Cita i versi del poeta Antonino Cicero, presente in sala: “Non c’è nuvola che possa correre senza uno sguardo ad aiutarla da quaggiù, uno sguardo improvviso appeso al volo di qualche aereo. Ho provato a pensarle capaci di farcela da sole, ma è difficile, se le vedi ne approfittano, spugnose ed aride, a volte le conto altre è il gioco delle forme”. In questo dipinto la nuvola si trasforma in un gabbiano. Forte si ispira alla metafisica di De Chirico, creando dei veri e propri rebuso a Magritte, come in questo quadro nel quadro La Sicilia è vista dal Forte come una terra di mezzo, che l’artista sente dentro di se, sospesa tra le acque che non ci sono altrove, tra casolari e chiglie invecchiate. Nel dipinto seguente la terra straripa al di fuori della tela che non riesce più a contenerlaqui invece la rappresentazione di donne, talune pensose, altre addirittura disperate, per poi finire a figure completamente immobilizzate. Non manca l’eros nel disegno di Forte. Finisce l’esposizione con quello che è la più caratteristica espressione artistica di Forte, ossia i dipinti nei fondi delle botti, in questo caso si tratta di rappresentazioni della Via Crucis, donate alla chiesa dello Spirito Santo allo Spinito, ma non ha mancato di dipingere scene cavallereresche medioeveali o del nostro Risorgimento in occasione dei 100 anni dell’Unità d’Italia. Insomma un artista a tutto tondo che non smette mai di sperimentare nuove tecniche, sempre entusiasta del suo lavoro come il primo giorno in cui si cimentò nella pittura. Dopo i ringraziamenti dell’artista a tutti coloro che lo hanno coadiuvato a mettere su questa imponente mostra, il pubblico si è spostato nella sottostante sala di S. Caterina, dove il sindaco Lapunzina ha tagliato il nastro inaugurale. Ad maiora Pippo!