Parma torna a essere crocevia internazionale del gusto: dal 7 al 10 maggio gli spazi del Quartiere Fieristico si aprono alla 19esima edizione di Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione che ogni due anni chiama all’appello da ogni angolo del mondo i migliori produttori dell’agroalimentare e tantissimi visitatori (furono 72.000 nel 2016), tutti professionisti del settore food, del retail e dell’Ho.Re.Ca.
Sapori, colori, profumi. Degustazioni, showcooking, abbinamenti culinari. Tavole rotonde, workshop, seminari. Anche quest’anno Cibus si presenta come uno straordinario percorso alla scoperta delle nuove tendenze alimentari e alla ri-scoperta delle migliori tradizioni enogastronomiche, fra esposizioni, momenti di tasting e appuntamenti convegnistici.
Direttamente dalla Sicilia (e per la precisione da Castelbuno, splendido borgo seminascosto nei boschi del Parco delle Madonie, a pochi chilometri da Palermo) sono giunti a Parma per l’occasione tutti i pasticceri dell’azienda dolciaria Fiasconaro. Giubba bianca abbottonata e toque calzata in testa, aspettano i ‘Cibus-visitatori’ allo Stand H 040 del Padiglione 6 con il loro carico di dolci leccornie. Torroni, torroncini, cubaite, creme… ma soprattutto i famosi panettoni che hanno reso Fiasconaro un brand cult a livello internazionale.
Una novità caratterizza questa edizione 2018 del Salone: l’esclusivo Cibus Innovation Corner (Padiglione 4.1), spazio preposto ad accogliere i prodotti più innovativi presentati dagli espositori. Una vetrina esclusiva capace di dare la giusta visibilità internazionale al meglio e al nuovo del mondo food. A una Giuria Tecnica (coordinata dal team di Food Editore) è spettato il compito di selezionare i prodotti più meritori… e il panettone Marron Noir firmato Fiasconaro è rientrato fra essi.
Bello a vedersi e tutto da gustare, è un vero e proprio omaggio al Piemonte e alle sue specialità: arricchito con farina tostata di castagna e con miele di castagno, l’impasto accoglie al suo interno i più preziosi marroni della Valle Varaita (spicchio di terra in provincia di Cuneo, dove la castanicoltura ha origini antichissime) e un dosaggio calibrato di cioccolato alla gianduia. Una doppia glassatura lo rende ancora più invitante: la copertura fondente avvolge infatti una leggera crema di marroni. Il tocco finale? Un sontuoso Marron Glacé troneggia con fare autoritario sulla cima del panettone.