
Palermo, città che ha sofferto il sisma, quest’anno celebra il Natale in spirituale unione e vicinanza con i fratelli terremotati dell’Italia Centrale che hanno perso casa e lavoro, con gli anziani soli e con le famiglie che trascorreranno il periodo festivo in tenda, nei moduli provvisori o negli alberghi lontani dai loro territori.
“Il simbolo di questa condivisione – in simbiosi, per tutti, con il parroco della Chiesa di Sant’Agostino in Amatrice, don Savino D’Amelio, che pregherà per questa iniziativa – sarà “Ecco la tenda di Dio tra gli uomini”: un presepe allestito dentro una grande tenda donata dalla Protezione Civile regionale e montata all’interno della Chiesa di Sant’Ignazio Martire all’Olivella dei Padri Filippini. Sulle note del tocco del “Silenzio” d’ordinanza intonate dalla tromba dei maestri del coro in memoria delle vittime, si è aperta la porta della tenda donata dal Dipartimento regionale della Protezione civile, mostrando ai fedeli il presepe allestito dai volontari, dai chierici e dai ragazzi dell’Oratorio di San Filippo Neri.
Non oro, incenso e mirra, ma ai piedi della mangiatoia in cui nascerà Gesù bambino, tra i simboli delle macerie e della distruzione di Amatrice, sotto la celebre frase del Beato Pino Puglisi “E se ognuno fa qualcosa…”, una lunga teoria di soccorritori palermitani ha deposto in omaggio i simboli degli interventi effettuati nelle zone del “cratere”: i vigili del fuoco i loro caschi, il Comune di Palermo il gonfalone e i caschi dei vigili urbani, il dipartimento regionale di Protezione civile il gagliardetto, i carabinieri il fregio con la fiamma, numerose associazioni di volontariato (dai vigili del fuoco in congedo ai carabinieri in congedo fino ai Cavalieri templari federiciani) alcune immagini di salvataggi.