Chiude Equitalia. E che ne è di Riscossione Sicilia?

Si avvia verso la chiusura, come stabilito dall’ultima legge finanziaria, il grande carrozzone di Equitalia, che tanto ha turbato i sonni degli italiani, e la sua chiusura porterà anche ad uno stralcio di more e interessi sulle cartelle esattoriali.  Ma i siciliani, che invece fa i conti con Riscossione Sicilia, rischiano di essere tagliati fuori dal provvedimento.

Il meccanismo messo in campo dalla legge di stabilità nazionale che permetterà l’abolizione di Equitalia ed il passaggio delle competenze e delle relative cartelle all’Agenzia delle entrate potrebbe essere infatti duplicato in Sicilia abolendo l’omologa Riscossione Sicilia, così come auspicato dal sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, dato che già da tempo si parla di far confluire dentro Equitalia l’ente siciliano. Ma per fare questo servirà comunque una legge regionale in tal senso.

 “Che Riscossione Sicilia, così come è stata strutturata negli ultimi anni, rischi di essere un carrozzone eccessivamente costoso e da superare, è già stato sostenuto da Forza Italia durante il dibattito d’Aula sulla scorsa finanziaria, quando il Partito Democratico si incaponiva pur di mantenere lo stesso apparato, addirittura stanziando a fondo perduto oltre 13 milioni di euro, sulla scorta di un ricatto non solo di tipo politico. – ha detto l’onorevole Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’ARS – Il Pd sia consequenziale, sopprima l’agente di riscossione che costa 55 milioni di euro l’anno e che a fronte di 5 miliardi e mezzo di euro annui di crediti gestiti ne recupera meno di 500 milioni. Ogni operazione strutturale come questa, va però preceduta da una chiara strategia, che ottimizzi la riscossione dei crediti e che garantisca contemporaneamente il personale, che non può subire la stessa macelleria sociale alla quale sono stati condannati gli operatori della formazione.”.

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