
Si trova sotto “fermo di indiziato di delitto” M.U., nato a Palermo classe 986, volto già noto alle forze dell’ordine. I carabinieri hanno dato esecuzione al mandato dopo lo svolgersi delle indagini sul suo conto. I fatti risalgono a giugno, quando si era presentato alla vittima per estorcergli 1500 euro per “mettere a posto” le cose; si era recato infatti in un negozio in Via Roma come inviato della famiglia di “Porta Nuova” . A incriminarlo anche diverse frasi da lui pronunziate, come: “qua dobbiamo mangiare, perché abbiamo i carcerati e dobbiamo mantenere le famiglie”, “i cristiani devono campare là dentro”, intimando al titolare di interrompere l’esecuzione dei lavori fino a quando non avesse adempiuto a versare quanto richiesto. Dovrà rispondere adesso dell’accusa di estorsione continuata e aggravata dal metodo mafioso.