Maxi sequestro da 11 milioni di euro

Nelle giornate di martedì e mercoledì scorsi, a Piazza Armerina, Aidone e Assoro (EN), a conclusione di articolate attività investigative patrimoniali, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta è stata data esecuzione al decreto di sequestro ai fini di confisca di attività economiche, beni mobili e immobili, assicurazioni e conti correnti postali e bancari, emesso dal Tribunale di Enna, a carico del detenuto Gabriele Giacomo Stanzù, e di altre cinque persone.

Il provvedimento a carico dell’uomo già tratto in arresto nel 2011, in virtù di ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Caltanissetta nell’ambito di procedimento penale per il delitto di omicidio aggravato dal metodo mafioso e quindi condannato in via definitiva alla pena della reclusione di anni 14, ha interessato il sequestro di 349 ettari di terreno, 8 fabbricati, 10 autovetture e diversi conti correnti postali e bancari, per un valore equivalente superiore a 11 milioni di euro. Nell’ambito dell’attività investigativa assumevano particolare rilievo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, acquisite tra il giugno 2011 e il maggio 2012, dalle quali emergono qualificati contatti tra lo Stanzù e l’organizzazione mafiosa denominata cosa nostra ed in particolare con la famiglia di Enna, oltre che con soggetti della malavita gelese almeno dal 1998.

Tali acquisizioni hanno dimostrato la sussistenza di idonei elementi indiziari strumentali ad un giudizio di pericolosità sociale qualificata ascrivibile allo Stanzù, quale appartenente ad associazione mafiosa di cui all’art. 4 del c.d. Codice Antimafia. Il Tribunale di Enna – Misure di prevenzione, riunito in camera di consiglio, pienamente concordando con l’impianto accusatorio della Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, determinava l’odierno provvedimento di apprensione materiale dei beni sequestrati e la successiva immissione degli stessi in regime di amministrazione da parte dello Stato.

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