Premiare i comuni che accolgono i migranti

Premiare i comuni che accolgono i migranti: è la proposta del governatore della Sicilia Rosario Crocetta. Le difficoltà che ormai si riscontrano nei porti italiani unite alle proteste di diversi sindaci rispetto alle complicazioni della gestione dell’ accoglienza generano dibattito e presene di posizioni fra i massimi rappresentanti delle istituzioni regionali del Mezzogiorno.

“E’ venuto il momento di premiare i sindaci chi si impegnano di più per l’accoglienza dei migranti”, dice in un’intervista a Repubblica il presidente della Sicilia, Rosario Crocetta. “Lo Stato trasferisca più fondi a Comuni e Regioni. L’Europa preveda altri incentivi”. Sui trenta sindaci dell’area dei Nebrodi, in provincia di Messina, che hanno fatto le barricate davanti a un hotel dove sono stati trasferiti cinquanta migranti, Crocetta osserva: “Non mi piacciono le proteste show di sindaci in cerca di protagonismo. La loro è una posizione puramente ideologica”, “non si lamentano Comuni siciliani che hanno accolto tantissimi migranti – aggiunge – e loro creano un caso mediatico per 50 persone. Penso a Mineo, a Pozzallo, a Lampedusa. La Sicilia continua ad essere terra di accoglienza. Anche se è vero che la nostra regione sta continuando a dare più di qualsiasi altra”.

Crocetta non crede che si debba rivedere il sistema delle quote: “Niente affatto, sono stati fissati criteri ben precisi in base alla popolazione. La questione va invece affrontata a livello globale, anche iniziando a fare la voce grossa. Perché una nave francese con a bordo migranti soccorsi in mare non deve attraccare in Francia ma in Italia? Non possiamo certo farci carico noi italiani di tutta l’accoglienza. C’è un problema politico”.

“Se non funzionano le sanzioni – aggiunge -, pensiamo allora ai premi. La questione immigrazione deve diventare al piu’ presto occasione di sviluppo”. Secondo il presidente della Sicilia bisogna controllare i flussi migratori, e se non decolla un accordo fra l’Europa e la Libia, allora si dovrebbe far fronte alla situazione dei richiedenti asilo che fuggono dalle zone di guerra attraverso l’istituzione di centri di accoglienza direttamente in Libia.

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