Confermata la chiusura del punto nascite di Petralia Sottana

Dalle notizie del riordino della rete ospedaliera in Sicilia sono state aggiornate, con conferme e smentite, le chiusure dei punti nascita dei vari ospedali inseriti nel nuovo piano ministeriale. A questo primo impatto fa eccezione Cefalù che è stato”rimandato” nella valutazione in quanto si sta valutando l’attività comparativa con il presidio di Termini Imerese. Se per Pantelleria il punto nascita è stato chiuso dal direttore generale dell’Asp di Trapani per mancanza di personale necessario a consentire l’erogazione delle prestazioni sanitarie, poiché sono andate deserte le selezioni del personale medico a tempo determinato nel garantire la guardia attiva 24 ore su 24, e per Corleone dove nel piano si spiega al ministero che il direttore generale dell’Asp di Palermo ha comunicato di avere concluso quasi tutte le procedure per l’adeguamento del punto nascita agli standard organizzativi strutturali e tecnologici, su Petralia Sottana eil presidio Madonna dell’Alto è stato confermata la chiusura.
Nonostante in questo periodo di attesa, si sono avuti alcuni parti di emergenza (vista la distanza per arrivare alla struttura alternativa) nella struttura madonita, nessun aspetto favorevole su questo dato ha potuto far cambiare idea e numeri su situazioni territoriali, che sono stati anche soffermati e ripetuti nell’incontro che il presidente Crocetta ha avuto con i sindaci delle Madonie la settimana scorsa, quando ha fatto visita a Piano Battaglia, dove è stato confermato a voce dei primi cittadini delle Madonie, la gravità sulla chiusura del punto nascita di Petralia, per i tanti che hanno intenzione di far nascere i propri figli nel territorio dove vivono, e portare avanti la propria famiglia. Con la nuova rete ospedaliera spariscono definitivamente i punti nascita sotto i 500 parti l’anno , quindi Petralia rimane fuori da questa cifra, vista anche la situazione attuale dei giovani, in aggiunta alle difficoltà lavorative sul territorio, restii nel pensare di mettere su famiglia.
I sindaci e associazioni pro- ospedale hanno più volte interpellato il ministro alla salute Lorenzin e l’assessore Regionale Gucciardi, per cercare di far capire le difficoltà che il popolo delle Madonie ha nell’affrontare un viaggio durante la gravidanza, specialmente in inverno dove la neve e le difficoltà sulla viabilità delle arterie secondarie, rendono rischioso e distante il viaggio per raggiungere il centro più vicino è cioè Termini Imerese o Cefalù. Durante tale periodo di attesa le problematiche e le divergenze sulle responsabilità di settore e di strutture, si sono divulgate nei vari uffici, con colpe e competenze che non hanno trovato verità su un fatto grave, soprattutto una mancata giustizia per un popolo che sinceramente non merita questo.

Antonio David

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