A volte ritornano. Il grande sogno del Gangi Calcio

Somma, Storiale, Surace, Improta, Di Chiara, Bongiorno, Migliazzo, Incitti, Mammone, Mocciaro, Francioni, Seminara, Napoli, Serio, Di Stefano, De Luca, Bevacqua, Scoperto. Allenatore Stefano Francioni. Un ritornello che gli amanti del calcio madonita, non solo gangitano, si portano dietro da 26 anni. Tanti ne sono passati da quando, nella stagione 1990-91, il Gangi si impose su squadre ben più blasonate, come Trapani, Mazara, Nissa, Ragusa, Marsala e Gela, vincendo il campionato Interregionale e accarezzando il sogno C2, infranto nel doppio spareggio con il Matera, con lo 0 a 0 del 26 maggio 1991, non sufficiente vista la sconfitta di sette giorni prima per 2 a 0 in terra lucana. Nell’occasione direttore di gara fu Stefano Farina, che negli anni seguenti, fra serie A e Champions League diresse le partite di gente del calibro di Messi, Ronaldinho, Drogba, Ronaldo, Zidane, Henry, Totti e Del Piero. Quella squadra vestiva di bianco e rosso, così come il Gangi Calcio, che al giro di boa del campionato di Prima Categoria, girone H, ha chiuso davanti a tutti, ottenendo 32 punti, frutto di 10 vittorie,2 pareggi e 1 sola sconfitta (a cui ha fatto seguito la battuta d’arresto casalinga alla prima di ritorno), vantando il miglior attacco (39 gol fatti, una media di 3 marcature a partita, 16 realizzati dal capocannoniere Arcuri) e una difesa granitica, che ha raccolto il pallone dal sacco solo 13 volte. Un giocattolo perfetto. Un nuovo ritornello da imparare a memoria. Trapani, Giglio, Di Domenico, Ilardi, Ata, Cipolla, Patti, Rizzo, Flauto, Arcuri, Attinasi, Spena. Allenatore Giovanni Comito. E al timone il presidente Domenico Scavuzzo.
Presidente, quando si associano le parole Gangi e calcio non si può non pensare alle imprese degli anni ’90. È per voi un onore o una responsabilità?
È indubbio che la responsabilità è grande, il Gangi Calcio è l’erede naturale di quella tradizione, porta sulla propria pelle quei colori biancorossi che hanno fatto sognare ed innamorare migliaia di persone, noi come società  lo avvertiamo, avvertiamo il “peso” di questa responsabilità ma allo stesso tempo Avvertiamo “l’onore” immenso di poter indossare quei colori che, a distanza di anni, fanno ancora innamorare e battere il cuore a migliaia di persone.

gangi calcio-La classifica vi sorride sempre di più. Adesso non potete più nascondervi. La vittoria del campionato non è una chimera.
Abbiamo fatto un buon girone di andata che ci ha visto aggiudicare il titolo “platonico” di campioni d’inverno. Questo è sicuramente motivo di orgoglio ma al contempo motivo di attenzione massima poiché ancora, non abbiamo vinto proprio nulla e da questo momento in poi tutti i nostri avversari ci metteranno ancora più grinta e rabbia quando ci affronteranno coscienti di affrontare “la prima della classe” contro cui tutti vorranno fare risultato. Inoltre abbiamo un girone veramente tosto, uno dei più difficili a mia memoria con 4 squadre che hanno tutte e quattro le carte in regola per il salto di categoria. Quindi, testa bassa e pedalare che ancora non abbiamo fatto nulla.

Il derby in Promozione sarebbe un sogno per la vostra comunità.  Che rapporto avete col Città di Gangi?
Il nostro “sogno” è riportare i colori biancorossi lì dove devono essere per blasone, storia e calore. Quest’anno siamo ripartiti quasi da zero, abbiamo azzerato cariche ed incarichi progettando un piano a 5 anni, abbiamo bene in mente dove vogliamo arrivare e siamo coscienti degli sforzi che dovremmo fare per raggiungere i nostri obiettivi. Il derby, se mai ci sarà come ci auguriamo, sarà un bello spettacolo di pubblico e di colori, ma non è il nostro “obiettivo”.

gangi calcioComito, Giglio, Patti, Arcuri. Sono tanti i fiori all’occhiello della vostra squadra. Chi è il simbolo del Gangi Calcio?
Hai citato splendidi ragazzi oltre che professionisti esemplari, ma sarebbe riduttivo limitarsi a questi quattro, il simbolo di questo Gangi è il gruppo, splendido, che si è creato a tutti i livelli, mister, squadra, dirigenza e per ultimi ma non per ultimi…i nostri splendidi tifosi. Ecco, probabilmente se devo trovare un simbolo voglio indicare i ragazzi del “fronte”, encomiabili quando le cose non andavano per il verso giusto  ed oggi vero e proprio valore aggiunto del nostro campionato, sia in casa che in trasferta sembra di giocare “al Raimondi” e questo è qualcosa di incredibile.

Cosa ricordi del Gangi che scrisse la storia del nostro calcio? La ricostruzione della vostra squadra è passata anche attraverso le immagini di quei gloriosi campioni?
Qui data la mia “giovane” età mi vengono in aiuto i racconti che domenicalmente i nostri tifosi più “anziani” mi fanno. L’adrenalina  che si iniziava a respirare il lunedì mattina e terminava la domenica sera, una intera comunità che “viveva” per quella squadra, per i biancorossi. Sono stati anni indimenticabili che tutt’oggi, a distanza di anni, vengono visti ancora come tali. A dicembre abbiamo fatto una festa, squadra, dirigenza e tifosi, il luogo scelto non è stato casuale, il Circolo Sportivo F.Raimondi, cuore pulsante di quegli anni, dove alle pareti si possono ammirare le foto del “Gangi” e nelle bacheche i vessilli ed i trofei di quella compagine. È stato un momento molto particolare dove tutti hanno capito “fisicamente”, il peso di indossare la gloriosa maglia biancorossa.

Cosa vuol dire fare calcio a Gangi?
Fare calcio a Gangi vuol dire: “vivere passione 7 giorni su 7 – 24 ore su 24, farlo con la maglia biancorossa comporta il peso di aspettative alte che questi colori portano e meritano.
Facciamo un gioco adesso. Se il Gangi Calcio vince il campionato, il presidente Domenico Scavuzzo promette di…
Farsi il bagno nella fontana del leone in piazza del popolo la sera della promozione.

Mancano ancora parecchi mesi alla fine del campionato, ma il Gangi Calcio può e deve sognare. In fondo a gangitani non verrà affatto difficile imparare a memoria un nuovo ritornello.

 

Angelo Giordano

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