Dubbi sulla Casa dell’acqua di Castelbuono

Sono sorti diversi dubbi a Castelbuono dopo la messa in opera della Casa dell’acqua, il servizio di erogazione acqua pubblica potabile di qualità tramite apposite strutture composte da impianti di filtrazione ed erogazione, e che Mira a sostituire il consumo di acqua in bottiglia con risparmio sulle spese di trasporto, bottiglie di plastica e costi per i consumatori finali. A porsi numerosi interrogativi sulla decisione di installare il dispositivo anche a Castelbuono, nonostante la condivisione del progetto di sostenibilità ambientale, sono stati gli attivisti del Movimento 5 stelle del paese madonita,

“Quando apprendemmo che a Castelbuono sarebbe stato messo a disposizione dei cittadini il servizio della Casa dell’Acqua – dicono – ne fummo positivamente sorpresi, e sperammo che tutto ciò fosse un tentativo, da parte dell’Amministrazione, per far tornare il nostro Comune sui giusti binari di quel “virtuosismo ambientale” che lo aveva caratterizzato in un recente passato.”   Così appariva a primo impatto e questo voleva lasciare intendere il Sindaco Tumminello, nonostante le voci in circolazione all’avvio dei lavori facessero temere il peggio agli attivisti.

Ma i documenti presenti nell’Albo Pretorio comunale, la Proposta di Partenariato della ditta e la delibera di giunta con la quale l’organo di governo ha fatto propria la proposta, vanno in un altra direzione. In particolare i dubbi emergono riguardo al metodo di affidamento e gestione: non è stato indetto alcun bando pubblico, preferendo l’affidamento diretto, i costi dei lavori e delle utenze sono a carico delle casse comunali, e cosa succederà quando l’azienda avrà finito di pagarsi i costi di realizzazione, in previsione di una gestione pubblica. Le domande poste dai grillini riguardano anche l’autorizzazione della Soprintendenza all’installazione della struttura e la possibile influenza dell’erogazione della Casa dell’acqua sulle utenze domestiche nei dintorni.

 “Ci teniamo a sottolineare – continuano – che siamo sostenitori di qualsiasi metodo che punti alla riduzione dei rifiuti e ad un vantaggio per i cittadini. Auspichiamo che iniziative come quella in oggetto vengano inserite in un più ampio ed articolato sistema di prevenzione della produzione dei rifiuti del nostro comune che, ci auguriamo, possa venire al più presto corredato da un meccanismo di tariffazione proporzionato alla quantità di rifiuto indifferenziabile conferito da ciascuna utenza, nella logica “chi meno produce, meno paga”.”


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