Pensionati sempre più poveri, servono più politiche sociali e sanitarie

I pensionati siciliani vivono in condizioni difficili, spesso di povertà e con estreme difficoltà ad accedere alle prestazioni sanitarie adeguate. A Palermo in tutto sono circa 342 mila, oltre un milione e 330 mila in tutta la Sicilia. In tutti i territori prevalgono gli importi medi di circa 654 euro, più bassi della media nazionale di quasi il 22 per cento (l’importo medio in tutta Italia è di circa 839 euro).  Prevalgono anche i trattamenti fino a mille euro lorde che rappresentano l’86%, e che saranno coloro che dal prossimo anno potranno ricevere la quattordicesima.  In tutta la regione quasi 440 mila pensionati non raggiungono i 500 euro lordi quindi sotto la soglia di povertà. In particolare l’importo medio a Palermo nel 2015 secondo i dati Inps è stato di 662,99 più basso rispetto al 2014 (quando era 675 circa).

Dati quindi che confermano la necessità di una maggiore attenzione delle istituzioni sulle politiche sociali e sanitarie, come ribadito dal segretario generale Fnp Cisl Palermo Trapani Mimmo Di Matteo aprendo i lavori del consiglio generale del sindacato dei Pensionati della Cisl Palermo Trapani che si è svolto nei giorni scorsi “Da tempo chiediamo un potenziamento dei servizi sanitari sul nostro territorio soprattutto nelle province, dove le difficoltà dei pensionati a raggiungere le strutture sono maggiori. E’ necessario  inoltre – ha spiegato Di Matteo  – ripensare a un welfare partendo dalle esigenze dei più poveri e fra questi milioni di pensionati che hanno bisogno di una vera e propria rete sociale che veda la collaborazione di istituzioni, sindacati e associazioni di volontariato per sostenere chi, in solitudine non può andare avanti”. Sul piano sanitario ha ribadito “si attivino i distretti sanitari con i poliambulatori per la prima assistenza”. Sul fisco poi ha aggiunto “i pensionati in difficoltà devono pagare aliquote più basse e prosegue la nostra battaglia in questa direzione”.

Intanto continua l’impegno dei sindacati dopo l’intesa sulle pensioni siglata a fine settembre da governo e sindacati. “L’intesa va salvaguardata perché si parte da questo testo, che riconosce già i primi diritti fondamentali per i pensionati, dalla no-tax area, all’anticipo pensionistico , all’intervento sui lavoratori precoci e sulla quattordicesima, per migliorare le condizioni dei nostri pensionati.  Di certo il nostro lavoro prosegue per intervenire ancora sulle storture che finora hanno condizionato la vita dei pensionati, e qualunque sia il governo dovrà riconoscere il ruolo di ammortizzatore sociale delle famiglie che da sempre ricoprono”. Sul fronte della povertà, sono stati quasi 30 mila le persone che hanno ricevuto l’assistenza alimentare della Caritas tra Palermo e provincia.  Per il Sia il sostegno all’inclusione attiva da settembre a Palermo sono state ben 12 mila le richieste giunte al comune (8 mila solo nelle periferie).

Per Alfio Giulio segretario Fnp Cisl Sicilia “bisogna ancora fare molto nella nostra regione, per questo abbiamo reiterato la richiesta di incontro all’assessorato regionale alla Famiglia per riprendere il discorso del Protocollo regionale sulle politiche sociali, le istituzioni devono fruttare ogni possibilità, mettere a sistema anche quelle poche risorse affinché si diano risposte ai più deboli a vantaggio del beneficio della persona, perché per noi resta fondamentale porre al centro della nostra azione e delle richieste ai governi regionali e nazionali le esigenze della persona, una battaglia di civiltà”. A concludere il segretario nazionale aggiunto Loreno Coli. “L’Europa comincia a chiedere di rivedere la legge di stabilità, noi ci batteremo affinché si rispettino gli impegni già assunti per le pensioni, proprio con la manovra finanziaria che è in Senato. Il confronto di questi ultimi mesi ha ampliato il numero dei pensionati a cui sarà erogata la 14esima, insieme all’equiparazione della no tax area tra lavoratori e pensionati”.

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