Referendum, per Forza Italia serve Assemblea Costituente

sì al referendum“Alla riforma costituzionale scritta da Renzi diciamo un no grande quanto una casa. Per scrivere la riforma serve una Assemblea costituente, eletta dal popolo e composta da persone competenti. Le regole non possono essere scritte da un partito solo, anzi in questo caso da mezzo partito perché metà del PD voterà no”, lo ha dichiarato il commissario di Forza Italia in Sicilia, onorevole Gianfranco Miccichè, nel corso della conferenza stampa voluta per illustrare le ragioni del No al referendum, svoltasi stamane a Palermo a Palazzo dei Normanni, e alla quale hanno preso parte il senatore Renato Schifani, coordinatore nazionale azzurro dei ‘comitati del No’, il capogruppo forzista all’ARS, onorevole Marco Falcone, e numerosi deputati nazionali e regionali del partito.

“Con la riforma costituzionale si sta disegnando un mostro: il nuovo Senato rischia di paralizzare la Camera e di compromettere il rapporto fra Italia e Comunità Europea su questioni importantissime. Per non parlare dell’effetto combinato riforma-Italicum, che porterebbe un uomo solo al comando – ha affermato il senatore Renato Schifani –. Il premier prima ha politicizzato il referendum e poi ha provato a fare passi indietro: penso alla sua disponibilità a rivedere l’Italicum dopo che proprio sulla legge elettorale aveva posto la fiducia. All’indomani della vittoria del no inizieremo a lavorare all’Assemblea costituente: i sondaggi ci incoraggiano. Adesso per noi l’importante è convincere gli indecisi dell’area moderata”. 

“Forza Italia vuole presentare il proprio percorso per il no ad una riforma costituzionale che a nostro avviso non va giudicata nell’aspetto politico ma nel merito – ha detto Marco Falcone –. Con la riforma costituzionale scritta da Renzi si passerebbe dal bicameralismo perfetto ad un bicameralismo anomalo, con conflitti di competenza fra Camera e Senato. Non avremmo evoluzione e semplificazione ma conflittualità. Da domani inizieremo la costituzione di nuovi comitati, coordinando quelli già esistenti. Incontreremo tutte le categorie per spiegare le ragioni del No”.

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