Parco Astronomico delle Madonie: uno straordinario talento

Si racconta nella Bibbia che un giorno un uomo, dovendo partire per un viaggio, chiamò i suoi servi e distribuì loro i suoi beni. Ciascuno ne ricevette secondo le proprie capacità. Quando il padrone tornò alcuni avevano fatto fruttare i propri talenti, mentre un altro aveva sotterrato l’unico talento ricevuto, per timore di perderlo; così il padrone lo apostrofò come “fannullone” e lo punì privandolo persino di quell’unico talento. Negli anni ’90 l’ O.R.S.A., associazione astrofili di Palermo, compì delle osservazioni sui cieli dell’Etna e di Piano Battaglia, dichiarando poi che proprio quei cieli erano i migliori in Sicilia per le osservazioni astronomiche poiché puliti e privi di inquinamento luminoso. Dunque un sito ideale per la ricerca scientifica, la didattica e la divulgazione delle scienze astronomiche: uno straordinario talento.

Sono trascorsi vent’anni e oggi su Monte Mufara, a Isnello, sorge un parco astronomico di importanza mondiale, il più importante polo in Italia, e che potrebbe diventare prestigioso anche a livello europeo. A renderlo possibile è stato un finanziamento del CIPE di sette milioni e mezzo di euro a cui si è aggiunta la stessa somma disposta dal Comune di Isnello e da ulteriori finanziamenti, investiti poi in strutture. Inoltre un milione di euro sono arrivati dal Ministero dell’Università e della Ricerca  per l’avvio delle attività di gestione del GAL HASSIN, il nome del parco. Il centro, inaugurato lo scorso 11 settembre, comprende: una stazione osservativa, una operativa e di controllo, strutture per la didattica, una terrazza osservativa, il museo e un laboratorio all’aperto.

MONTE MUFARAIl sindaco Giuseppe Mogavero, interrogato su un primo bilancio della struttura, non ha esitato nel comunicare che il centro è stato sommerso dalle visite e molto partecipato; inoltre diverse prenotazioni sono state prese già per i prossimi mesi, specie per il planetario e per il Parco del Tempo. Il primo cittadino stesso ha lanciato un input importante dichiarando: “E’ un centro attraente, abbiamo già investito su alcune strutture ricettive perché le osservazioni si eseguono di notte ed è necessario offrire la possibilità a chi giunge da fuori di soggiornare; ma non è abbastanza, auspichiamo che altri possano investire in tal senso, perché il centro diventi davvero volano di un turismo culturale e scientifico” .

Il Parco Astronomico non è e non deve diventare una struttura isolata, come oasi nel deserto, ma il suo stretto legame con il territorio delle Madonie, in cui nasce,  deve sicuramente svilupparsi ancora, scongiurando il rischio di mostrarsi come realtà bella ma lontana o difficile da raggiungere. Magari gli stessi che hanno visto lungo su Monte Mufara e hanno creduto nel progetto al punto da finanziarlo e sostenerlo, potrebbero spostare lo sguardo a valle, dove i piedi poggiano sull’asfalto delle strade spesso ostiche da percorrere e fortemente limitate  nella loro viabilità, che subiscono spesso smottamenti o frane, acuite nel periodo invernale.  Ma il Gal Hissan rimane la realizzazione di un desiderio espresso magari in una notte di stelle cadenti, da chi ha guardato il cielo e c’ha visto quello che tenendo gli occhi bassi non avrebbe visto mai; così un talento è diventato tanti talenti e adesso non bisogna avere paura di farlo fruttare ancora.

Sofia D’Arrigo

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