In memoria di Paolo Borsellino

Il  19 luglio è diventato un giorno della memoria, da quando – 24 anni or sono- Paolo Borsellino e gli agenti della scorta vennero barbaramente assassinati, con un attentato tanto eclatante quanto insopportabile che ebbe l’effetto di risvegliare prepotentemente le coscienze del popolo siciliano, fino ad allora timido e afasico nei confronti del fenomeno mafioso. Un sentimento di forte vicinanza ci spinge a volerli ricordare con l’affetto tipico che ci lega ai nostri cari, con un senso di estrema e totale gratitudine per il loro sacrificio, perché hanno abbracciato il martirio nella consapevolezza che esso sarebbe stato inevitabile.

Una giornata come questa, però, sarebbe sterile e priva di frutti se ci facessimo coinvolgere solo emotivamente. Il miglior modo di fare Memoria è quello di rinnovare, giornalmente, il nostro impegno nei confronti dell’attuazione della legalità, in tutti gli ambiti della nostra vita. E’ un impegno da assumere sia come singoli che come soggetti riuniti in quelle “Formazioni Sociali” ove il cittadino “svolge la sua personalità” .

Soltanto la pratica giornaliera della legalità e della ricerca della Verità potrà renderci cittadini migliori, pronti a contribuire al risanamento delle condizioni –non brillanti- in cui versa la società italiana. E il sacrificio di questi “Eroi del Dovere” non sarà stato vano.

 

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