Scuola e gender, Genovese: “Diritto e dovere delle famiglie conoscere il piano offerta formativa delle scuole”

Pietro Genovese, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari della Provincia di Palermo
Pietro Genovese, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari della Provincia di Palermo

La polemica che ha tenuto alta l’attenzione mediatica durante l’estate è stata sicuramente quella legata alla riforma della scuola e, in particolare, all’articolo 16  della stessa che recita: “il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei princìpi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni” (art. 16).  E’ proprio il terminie “genere” che ha causato confusione e disorientamento nella comprensione del testo. Esso infatti non è da intendersi come sinonimo di sesso, determinato dalla biologia umana, bensì come scelta di genere, orientamento che può essere più vario. Ecco quanto afferma Pietro Genovese – Presidente del Forum delle Associazioni Familiari della Provincia di Palermo: “Negli ultimi anni in molte scuole di diverse Regioni italiane si è creata tanta confusione , a causa di chi  vorrebbe imporre ai nostri figli teorie inquietanti conosciute come “teorie del gender” , attraverso forme disparate, cercando di sostituire il termine madre e padre nella modulistica scolastica con l’asettica indicazione “genitore 1 “e “genitore 2 “, oppure diffondendo opuscoli in cui si cerca di ingenerare una forma di neutralità nel genere, tesa a mettere in discussione il modello di famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo ed una donna. Credo che qualsiasi iniziativa in ambiente scolastico promossa dalle associazioni che si richiamano alla teoria del Gender o al mondo LGTB debba obbligatoriamente avvenire tramite il confronto preventivo con le famiglie, cui spetta in ogni caso il diritto di sottrarvi i propri figli. Le recenti manifestazioni romane di Piazza San Giovanni del 20 giugno “Difendiamo i nostri figli” dimostrano come le famiglie non intendono accettare il gender nelle scuole e vogliano difendere la definizione di famiglia sancita dalla nostra Carta Costituzionale. Ritengo che in conformità con quanto sancito dalla riforma sulla scuola del Governo Renzi le famiglie abbiano il diritto, ma anche il dovere, di conoscere prima dell’iscrizione dei propri figli alla scuola primaria, i contenuti del Piano dell’Offerta Formativa e, per la scuola secondaria, sottoscrivere formalmente il Patto educativo di corresponsabilità per condividere in maniera dettagliata diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie.”

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