Inaugurato il nuovo treno “veloce” tra Palermo e Catania: tre ore e solo passeggeri

Inaugurato in pompa magna ieri mattina dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando e dal Presidente della Regione Rosario Crocetta – che si son voluti concedere per l’occasione un viaggio a bordo del “Minuetto” – il nuovo collegamento ferroviario “veloce” tra Palermo e Catania, nato per sopperire alle difficoltà nate con l’interruzione dell’autostrada e per adeguare ai tempi anche le ferrovie dell’isola.

“Veloce” si fa per dire, perchè ci vorranno comunque 2 ore e 45 minuti per percorrere tutta la tratta. Che rimane un bel miglioramento, considerando anche il fatto che i treni veloci dovevano essere messi in circolazione già dal cambio orario del giugno 2013, cosa che è stata fatta ma con una sola coppia di treno che impiegava 3 ore e 19 minuti non rispettando i tempi di percorrenza previsti in 2 ore e 45 minuti dichiarati e sottoscritti nel “Contratto Istituzionale di Sviluppo” firmato nel febbraio 2013 tra il governatore Crocetta, il Ministero dei Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana e Ferrovie Italiane.

Un passo in avanti che aiuterà soltanto i passeggeri, perchè nonostante le difficoltà di spostamento stiano interessando anche i trasporti di merce nessun cambiamento è per ora stato previsto per incrementare i trasporti merce su rotaia.  Quattordici corse giornaliere – 7 da Palermo e 7 da Catania –  con partenza cadenzata ogni due ore, in servizio dal 3 maggio: forse un primo passo per arrivare anche in Sicilia ad avere una rete ferroviaria al passo coi tempi.

Un miglioramento che forse poteva essere fatto anche prima, senza aspettare il crollo del viadotto. I treni “Minuetto” sono infatti stati acquistati più di dieci anni fa, in cofinanziamento tra Regione Siciliana e Trenitalia. Da anni ribadiamo che i collegamenti tra Palermo e Catania potevano essere realizzati in 2 ore e 40 subito, nessuno ci ha ascoltati”  A scriverlo in una lettera aperta sulle Ferrovie in Sicilia ,è  il segretario Fit Cisl Sicilia Amedeo Benigno inviata all’azienda e a tutte le istituzioni regionali. Meglio tardi che mai.

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