Formazione professionale, lunedì lo sciopero

Partirà da piazza Marina alle ore 9,30 lunedì 30 marzo a Palermo, il corteo dei lavoratori della Formazione professionale, che chiuderà con uno sciopero di 6 ore, il percorso di mobilitazione promosso da Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola per rilanciare la vertenza della Formazione professionale in Sicilia. Il corteo giungerà davanti la sede della Presidenza della Regione a piazza Indipendenza.

Cgil Cisl e Uil di categoria insieme ai sindacati confederali denunciano “la grave e perdurante crisi ormai divenuta dramma sociale per migliaia di lavoratori” e ribadiscono le richieste: l’immediata erogazione dei finanziamenti pregressi; la chiusura dei rendiconti delle attività effettuate anche con procedure straordinarie per liberare tutte le risorse disponibili a favore dei lavoratori, sia per gli adempimenti dell’assessorato all’Istruzione e Formazione che per quelli dell’assessorato al Lavoro; la copertura di tutti i periodi di ammortizzazione sociale e dei contratti di solidarietà difensivi avviati; l’avvio dei servizi per il lavoro e piena occupazione per gli addetti, anche all’interno di sistemi cooperativi, purché sostenibili e con certezza di risorse; la determinazione dei piani formativi e delle relative risorse necessarie per i nuovi bandi, a valere sulla nuova programmazione comunitaria 2014/2020, che deve trovare immediato riscontro esecutivo con precisi atti del governo regionale.

Per Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone, segretari generali Cgil Cisl e Uil Sicilia,  Giusto Scozzaro, Dionisio Bonomo e Claudio Parasporo, segretari generali di categoria, risulta “intollerabile l’abbattimento totale dei diritti nella realtà del sistema della formazione professionale, per tutte le filiere. L’assoluta mancanza di un progetto reale e credibile da parte dell’intero governo regionale che, alternando demagogia e cinismo nell’affrontare i problemi, continua a venir meno alle sue responsabilità istituzionali di rispondere ai bisogni formativi dei giovani siciliani e di garantire l’occupazione per oltre 8 mila lavoratori e le loro famiglie”.

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