La minaccia diventa realtà: non nasceranno più bambini a Cefalù

Sette giorni fa, dopo i tragici avvenimenti legati al caso della piccola Nicole, l’assessore regionale alla salute Lucia Borsellino aveva predisposto ispezioni ad ampio raggio in diversi ospedali siciliani. Non stupisce pertanto il gelido verdetto che prevede la chiusura di altri 3 punti nascita: Licata, Paternò e Cefalù. La conferma è arrivata questa mattina con una nota in cui si legge: “l’assessore ha dato disposizioni, attraverso i dirigenti generali dei due dipartimenti, alle aziende sanitarie sedi di punti nascita per i quali è prevista la dismissione nella nuova rete ospedaliera, di avviare gli ulteriori procedimenti di chiusura, con il mantenimento, nei presidi pubblici di interesse, della temporanea guardia attiva ostetrico-ginecologica h24 fino al completamento della dismissione”. Il reparto sarà assorbito, come da tempo previsto, da quello dell’ospedale di Termini. E’ risaputo che l’ospedale Giglio cade in questo girone perchè non raggiunge la soglia minima di numero di nascite necessarie a mantenere aperto il punto.  All’azienda di Cefalù rimane comunque il compito di garantire assistenza nella fase di gestazione alla future mamme, nonchè di guidarle verso il punto nascita di riferimento. Questa dunque la strada da percorrere per rendere più efficace possibile il servizio alle famiglie.

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