Messina, debutto in prima nazionale per “Figghia d’arte”

Debutta domani (25 novembre) in prima nazionale a Messina (Sala Laudamo) “Figghia d’arte”, un monologo scritto ed interpretato da Nella Tirante sulla vita e la carriera della grande attrice del cinema muto Pina Menichelli. Lo spettacolo sarà in scena anche il 26 novembre e sarà l’anteprima della rassegna “Incroci”, inserita nel progetto “Laudamo in Città”.

“Figghia d’arte” racconta la storia di un’attrice, di una scelta, di una famiglia di attori girovaghi, del passaggio dal teatro al cinema e dal cinema muto al sonoro, ma soprattutto racconta di una donna moderna, che precorre i tempi. In scena con Nella Tirante ci sarà H.E.R. che eseguirà dal vivo i brani che caratterizzano lo spettacolo. Erma Pia Castriota (H.E.R.), dopo aver debuttato a teatro come autrice delle musiche e musicista di scena nel ’93 con Leopoldo Mastelloni in “La bottega del caffè” ha collaborato con artisti del calibro di Teresa De Sio, Franco Battiato, Lucio Dalla. Ha scritto anche alcune canzoni del fortunato spettacolo di Luciano Melchionna “Dignità autonome di prostituzione”.

Questo spettacolo nasce da due coincidenze: una somiglianza fisica, ed un’origine geografica comune, tra la grande attrice del cinema muto Pina Menichelli,e l’autrice/attrice del testo. Pina Menichelli nasce nel 1890 durante la tournèe dei genitori in un piccolo paese della provincia di Messina, Castroreale, e per questo “figghia darte”. All’apice del successo, ma nel momento in cui si afferma il sonoro, poco dopo i 30 anni, l’attrice decide di ritirarsi a vita privata, si dedicherà alla famiglia, e sceglierà di sparire anche dai ricordi dei suoi fans per il “dovere di dimenticare”.

Ereditiamo tutto il patrimonio artistico del passato – commenta Nella Tirante – siamo figli darte, tutti. Mi riapproprio, della storia di unartista e la faccio mia, riscopro lamore per questo mestiere attraverso la sua storia, le ragioni della mia scelta attraverso le sue ragioni, quelle di una donna di ieri eppure emancipata, moderna, che si sposa due volte ed è manager di sé stessa. In un certo senso con questo spettacolo riporto alla luce questa artista dimenticata. Così mi piacerebbe portare alla luce luoghi, edifici o teatri chiusi, dimenticati o poco conosciuti. Di volta in volta, ogni replica sarà dedicata virtualmente ad uno di questi. Idealmente una riscoperta/riappropriazione dei luoghi, così come riscopro e mi riapproprio della storia di questa grande diva del passato”.

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