Cefalù, consiglio comunale: nulla di fatto sui ticket per la valorizzazione dei beni culturali

municipio Rinviata alla prossima seduta la discussione  sull’istituzione del  biglietto d’ingresso ai monumenti comunali proposta dall’amministrazione.  Al centro dell’idea una considerazione di fondo, condivisa da tutti i membri del consiglio comunale: la cittadina normanna vanta un patrimonio artistico-culturale d’eccellenza e che al momento risulta sottovalorizzato. A dividere i venti di sala delle capriate sono soltanto le modalità. Per i proponenti la open card, comprendente la possibilità di visitare la Rocca, il Lavatoio medievale, il Bastione Marchiafava  e il teatro comunale dovrebbe avere il costo di 7 euro.  Inoltre, nella proposta dell’amministrazione,  alcuni di questi beni potevano essere ceduti in gestione ad enti ed associazioni. In particolare il Lavatoio medievale alla fondazione Mandralisca la quale – secondo il sindaco – con la nuova voce d’entrata avrebbe potuto rimpinguare, almeno in parte le proprie finanze. Le visite al teatro Cicero – così come caldeggiato da Lapunzina – potrebbero essere affidate alla Pro Loco di Cefalù. Soprattutto su queste due proposte si sono concentrate le critiche  oltreché sulle tariffe, giudicate quest’ultime da alcuni troppo alte, e da altri talmente basse da sminuire i beni. Per diversi consiglieri infatti risulta difficile comprendere perché si è stretto il campo dei “papabili” alla gestione della teatro alla sola  Pro Loco.

L’affidamento del Lavatoio medievale al museo ha invece dimostrato in tutta evidenza – supportato implicitamente dalle stesse parole del primo cittadino – che a fronte di un pagamento non sarebbe stato previsto alcun servizio aggiuntivo e, per questa ragione, tale scelta è stata causa di vibrate critiche.
Al di là della cronaca dell’ultima seduta – secondo lo scrivente –  la valorizzazione del patrimonio artistico va certamente inquadrata tra quelle scelte  capaci di segnare in positivo il bilancio di un’ amministrazione e creando una netta linea di demarcazione col passato. Assai interessante e ambiziosa la proposta di promuovere un accordo con la Curia al fine di “mettere in rendita” anche i beni  ecclesiastici, Cattedrale in primis (Pizzillo). Ma anche su quest’ultima, l’accordo non sembra di facilissima conclusione.

 

Davide Bellavia

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