Wifi a cefalù: un’ora sola ti vorrei

Firmato dal comune di Cefalù un contratto  di sponsorizzazione della durata triennale per la wifi gratuita in tre diverse zone della città.
Parti del contratto, oltre al comune, la TECHWORLD srl (che si occuperà dell’installazione)  e la Linkem spa che metterà a disposizione l’accesso a internet attraverso la tecnologia wifi.
Tre sono le aree oggetto del contratto:  piazza Duomo, piazza Cristoforo Colombo e villa comunale;   dove cittadini e turisti, piazza duomodotati di qualunque dispositivo wifi potranno navigare gratuitamente per 2 ore al giorno per i prossimi tre anni. Per gli utenti stranieri invece è prevista un’autenticazione alla cifra simbolica di 1 centesimo attraverso carta di credito.
Cefalù si appresta quindi ad entrare nel novero delle città wifi free. Bisogna però capire a quale prezzo. Dietro  la fornitura di prestazioni gratuite vi è una numerosa lista di controprestazioni che il municipio dovrà offrire in cambio al fornitore dei servizi internet. La controprestazione che il comune sarà tenuto a erogare avrà un valore stimato superiore a cinquemila euro. Partecipazione come sponsor tecnico, installazione gratuita di “totem” o cartelloni pubblicitari,  possibilità di sfruttare per diversi weekend l’anno aree pubbliche per scopi promozionali e commerciali. Questo,  è a quel che sembra, quanto previsto dal contratto. Una domanda su tutte si ripropone nelle menti dei cittadini: Cui prodest? Per uno studente la possibilità di usufruire gratuitamente dell’accesso alla rete per sole due ore al giorno, è ben poca cosa rispetto alle esigenze legate allo studio.  Si pensi, infatti,  a come vengono gestiti servizi analoghi negli atenei italiani, nei quali si offre allo studente un servizio affidabile con wifi free h24. Per il “semplice cittadino”  l’offerta è altrettanto superflua poichè nel 2014 la possibilità di accedere a internet gratuitamente per due ore risulta antiquata rispetto a qualunque offerta per smartphone e tablet  proposta dalle compagnie telefoniche. Infine più volte, nel recente passato, il primo cittadino ha detto a gran voce di non permettere che si svenda il brand “Cefalù”, in quest’occasione invece non sarebbe il municipio ad incassare, bensì ad offrire una contropartita stimata ogni anno in almeno cinquemila euro.

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